Cicciarella / Iozzia. Segnali del visibile

Informazioni

Curatore: Piero Zuccaro
Editore:Newl'ink
Collana:D'Artè | n.03(II)/2016
Genere:cataloghi d'arte - monografie d'artista
Lingua del testo: italiano
Formato: cm 16,5 x 23,5
Allestimento: cartonato con sovraccoperta
Pagine: 48
Prezzo: € 12,00
ISBN:978-88-940792-3-4

Soggetto della pubblicazione

La pubblicazione raccoglie la documentazione dell'omonima mostra bi-personale degli artisti siciliani Ezio Cicciarella (scultore) e Corrado Iozzia (pittore) realizzata presso la Galleria Art'è di Acireale (Ct) dal 21 maggio al 24 giugno 2016. La pubbliczione presenta 25 opere inedite di entrambi gli autori.


Stralcio del testo in catalogo dedicato da Piero Zuccaro alla ricerca di Ezio Cicciarella:

[…] Il procedimento del suo lavoro apparentemente è semplice: Parte dall’osservazione di un blocco di pietra e da quella forma naturale riceve lo stimolo che lo conduce ad una nuova invenzione formale. Non esistono concetti in partenza, l’incontro è amoroso tra la pietra e l’occhio dello scultore le cui mani compiono l’atto creativo.
In fondo, le parole che Cicciarella adopera per parlare del suo procedere sono tutte legate al gesto dello sfioramento, della carezza, della leggera pressione, ora su un punto, ora nel punto opposto, azione e contrazione. La scultura di Ezio è una scultura di senso, come di un abbraccio. Due nature compongono le sue superfici, una primordiale, l’altra dell’umano, come di garza che accoglie. Possiamo osservare queste due nature che convivono e che si aiutano nel rapporto amoroso, ora tenero, ora possessivo, quasi un legame morboso che può diventare violenza trattenuta. I due elementi che percepisco, rivelano la natura di Ezio, ora incantata, ora nervosa.
Le fasce non ci danno un racconto, sono segni che si appropriano di spazio e che cercano di ricreare spazio, pur nell’impossibilità di estendersi oltre il perimetro finito della pietra. Eppure, scivolando con l’occhio attento sulla superficie della pietra, una storia ci viene sussurrata, una presenza, rivelata da un respiro che troviamo nelle zone più levigate, dove la luce scivola o vibra facendoci avvertire che qualcosa è trattenuto. Per amore o per possessività? La materia in queste opere è stupenda sia che l’artista usi la pietra pece del ragusano, sia che utilizzi la pietra bianca o rosa di Comiso. Il suo lavoro si dà come scultura astratta, ma ad una più attenta visione non possiamo non avvertire l’organicità della terra con le sue pulsazioni, forme, colori e odori.
Trattenere la vita con la forza di una pelle di pietra, delicatamente avvolgente e inamovibile. Forza che trattiene e che lascia affiorare un respiro, che cede ad un desiderio di bellezza. Un giro, due giri e un altro ancora; ritmo sostenuto del tessere, volontà del trattenere.
Il dialogo continua... […]

tralcio del testo in catalogo dedicato da Piero Zuccaro alla ricerca di Corrado Iozzia:

[…] Lo sforzo di Corrado di ragionare sull’immagine è notevole, soprattutto nell’individuare una propria via sensibile che inglobi gli esempi alti, visti, studiati e assorbiti fin qui. Il dialogo con il lavoro è sempre un’altalena dolorosa che l’osservatore esterno neanche immagina e forse è anche giusto che rimanga ignaro dagli sbalzi di umore, delle tante sigarette fumate e spezzate e anche dalle timide felicità apparse improvvisamente, però così deboli e già sparite nel momento della condivisione.
In questi anni ho visto lavorare Corrado con concentrata intensità, ma la cosa che mi ha più colpito nella sua
persona è la presenza di una certa genuinità e ingenuità, forse indispensabili per captare quello che il lavoro e lo spirito del profondo suggerisce. Il fare tecnico, quindi, è fondamentale nell’opera di Corrado, la sua manualità è parte integrante del lavoro prodotto e oggi, le sue immagini, entrano in una fase di matura
intensità. Le impronte di figure come sinopie e le magnifiche Fiat 500 aggredite da segni, graffi e velature timide, lasciano adesso il passo agli “ Intrecci” di aria metafisica. Gli intrecci sono l’ultimo ciclo della produzione, dove tecnica e rigore formale raggiungono un ottimo equilibrio. Il soggetto in questione ci ricorda la suggestione metafisica dell’opera di Domenico Gnoli, quel confine del particolare che racchiude l’infinito. Ad alcune trame rigide, gli intrecci ultimi, ripropongono quel dialogo muto di Corrado con la superficie; un occhio che scorre attento sugli intrecci di una tessitura e scopre, non solo la geometria, che non è mai uguale, ma anche variazioni cromatiche, interferenze di colpi di luce. “ Figura che danza” è uno degli ultimi soggetti studiati dall’artista, dove il corpo bloccato in aria come in una istantanea, viene trasfigurato da un flash di luce che ne parcellizza la forma. Il soggetto è assorbito dallo spazio e la figura appare come un fiore che si libera in miriadi di particelle cromatiche che ridisegnano lo spazio. Un mondo, insomma, che si svela sotto il suo sguardo e per conseguenza al nostro, come sospensione metafisica. […]

Collana D’Art’è

“D’Art’è” è una collana dedicata alle monografie di artisti contemporanei in dialogo sinergico con una realtà galleristica siciliana.

Genere

Catalogo d’Arte Contemporanea, artisti: Ezio Cicciarella (scultore) e Corrado Iozzia (pittore).

Evento espositivo abbinato

Galleria Art’è (Acireale, CT)
Cicciarella / Iozzia. Segnali del visibile
21.05 / 24.06.2016


Nella stessa collana

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